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Il protocollo MFY e Mindfulness Matters come soluzione per ridurre lo stress e l’ansia tra gli studenti

L’aumento dello stress e dell’ansia tra gli studenti sta diventando un problema sempre più pressante nelle scuole. Secondo un sondaggio effettuato presso il liceo Berchet di Milano, e riportato dal quotidiano La Repubblica, oltre il 50% degli studenti soffre di stress e ansia a causa della scuola, mentre il 53% sente una forte pressione da parte degli insegnanti e il 57% non affronta con serenità le prove orali e scritte.

Il preside del liceo Berchet di Milano, Domenico Guglielmo, ha dichiarato che le difficoltà principali sono state provocate dalla pandemia e dalla didattica a distanza. Il Liceo cercando di fornire un supporto maggiore di tipo didattico, come corsi integrativi di italiano e matematica e di tutoraggio tra pari e studio assistito con la presenza di un docente. 

In aggiunta a queste misure, è importante considerare l’importanza della salute mentale degli studenti. L’ansia e lo stress possono avere conseguenze negative sulla salute mentale e fisica, come dimostra la tragica vicenda di una studentessa 30enne che ha deciso di togliersi la vita, aveva smesso di frequentare l’università di Fisciano, la tragica vicenda è riportata in un articolo del quotidiano Il Mattino. Il 7 dicembre dello stesso anno a perdere la vita fu, invece, un 21enne, lanciatosi dallo stesso parcheggio multipiano di Daniela. Di fronte a queste situazioni preoccupanti, diventa sempre più importante trovare soluzioni per ridurre lo stress e l’ansia.

Secondo i dati forniti dall’OMS, circa 300 su 4.000 casi di suicidio ogni anno riguardano giovani e ci sono vari fattori che influenzano la condizione degli studenti, come lo status economico, il genere, le dipendenze e le difficoltà di comunicazione. Inoltre, il malessere potrebbe derivare dalla percezione di una forte pressione scolastica e dalla mancanza di prospettive per il futuro. Lo conferma uno studio di Nathaniel von der Embse, docente presso la Scuola di Psicologia dell’Università di South Floridaha in cui ha definito l’ansia da esame come una condizione in cui le persone sperimentano estrema angoscia e ansia prima e durante le situazioni di test.

Una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dal protocollo MFY e Mindfulness Matters. Questi protocolli prevedono l’uso della mindfulness come strumento per ridurre lo stress e l’ansia e promuovere il benessere mentale.

Il protocollo MFY (Making Friends with Yourself) e Mindfulness Matters, sono stati progettati per aumentare le abilità di autocompassione nei ragazzi e negli adolescenti, perchè insegnano loro i principi e la pratica della mindfulness, utili a fronteggiare le sfide di un periodo di vita ricco di cambiamenti fisici e psichici e a sviluppare la consapevolezza di ciò che accade nel loro corpo e nella loro mente in modo da poter gestire meglio le loro emozioni e il loro comportamento e concentrarsi sul presente, senza giudicare i propri pensieri o emozioni.

Integrare ed insegnare questi programmi nella scuola può aiutare gli studenti ad affrontare meglio lo stress e l’ansia, e a sviluppare abilità di regolazione emotiva che saranno utili per tutta la vita. 

Insegnare La Mindfulness: Le Nuove Evidenze

A cura di Istituto Mente Corpo

Nel panorama della Mindfulness emerge chiaramente una sfida: se da un lato l’offerta di corsi cresce rapidamente, mentre la qualità di chi conduce le pratiche non riesce sempre a mantenere lo stesso ritmo. 

Per affrontare questo problema, nel tempo sono state elaborate linee guida internazionali (Kenny et al. 2020, Grifth et al. 2021) per assicurare programmi di formazione di alta qualità.

Tali linee guida includono:

  • un numero minimo di ore di formazione;
  • ritiri silenziosi regolari e obbligatori;
  • insegnamenti supervisionati;
  • sviluppo professionale continuo;
  • supervisione costante o mentorship.

1. Il primo studio sul tema 

La letteratura pregressa evidenzia l’importanza che l’insegnante incarni personalmente le qualità chiave della mindfulness (cosiddetto “Embodiment”) per garantire una trasmissione efficace e risultati positivi nei partecipanti (Khoury et al. 2017).

Gli insegnanti efficaci di mindfulness devono dunque possedere concretamente le qualità che intendono sviluppare nei loro studenti.

Un recente studio italiano (Matiz et al 2025) ha analizzato l’impatto del Corso per Istruttori di Mindfulness (CIM), organizzato dalla Scuola di Psicologia Cognitiva in collaborazione con l’Istituto Mente e Corpo e Federmindfulness, che si svolge annualmente presso l’Eremo di Monte Giove.

Il corso ha una durata di 9 mesi e prevede quattro ritiri residenziali di tre giorni ciascuno.

Ogni ritiro prevede almeno:

  • 16 ore di meditazione;
  • 5 ore di lezioni teoriche;
  • 4 ore di pratica supervisionata.

Lo studio, intitolato “Training for Mindfulness Teachers: Benefits for Mindfulness, Well-being, and Emotion Regulation” e pubblicato sulla rivista internazionale “Mindfulness”, è la prima analisi scientifica esistente degli effetti di un programma intensivo di formazione per insegnanti di mindfulness.

La metodologia dello studio ha previsto la somministrazione di questionari psicometrici:

  • A due gruppi simili per caratteristiche generali e punteggi comparabili nei test di personalità: un gruppo di trattamento (87 partecipanti al CIM) e un gruppo di controllo (63 persone non partecipanti);
  • In tre momenti diversi: all’inizio del percorso (T0), a metà percorso (T1) e a fine percorso (T2).

2. Oggetto di analisi e risultati

2.1 Abilità di Mindfulness

  • Questionario utilizzato: versione breve italiana del “Five Facet Mindfulness” (Bohlmeijer et al. 2011) che misura la consapevolezza e la presenza mentale attraverso cinque aspetti chiave, aiutando a comprendere quanto una persona sia attenta e non giudicante nel momento presente;
  • Risultati: i partecipanti al gruppo CIM hanno mostrato miglioramenti significativi rispetto al gruppo di controllo, specialmente negli aspetti di Osservare, Descrivere, Non reagire e Agire con consapevolezza.
  • Significato: questi miglioramenti confermano l’importanza di coltivare specifiche capacità di mindfulness nei programmi formativi.

2.2 Regolazione delle Emozioni

  • Questionario utilizzato: versione breve italiana dell'”Heidelberg Form for Emotion Regulation Strategies” (Izadpanah et al. 2019), che valuta come le persone gestiscono le proprie emozioni, identificando strategie utili (come l’accettazione) e meno utili (come la ruminazione);
  • Risultati: significativa diminuzione della ruminazione nel gruppo CIM rispetto al controllo;
  • Significato: questo risultato evidenzia il ruolo della mindfulness nel ridurre pensieri negativi e autocritici, sottolineando che gli istruttori devono sperimentare personalmente questi benefici durante la formazione per trasmetterli efficacemente.

2.3 Benessere Psicologico

  • Questionario utilizzato: versione italiana del “Psychological Well-being” (Ryff 1989) che, come abbiamo già spiegato in un altro articolo, misura il benessere psicologico attraverso sei dimensioni fondamentali per valutare quanto una persona si senta realizzata e in armonia con sé stessa;
  • Risultati: contrariamente al gruppo di controllo, il gruppo CIM ha mostrato miglioramenti significativi nel tempo in due dimensioni specifiche del Benessere: “Crescita personale” (ossia la percezione di un continuo sviluppo e miglioramento di sé) e “Scopo nella vita” (ossia la percezione di possedere obiettivi e di avere una direzione che dia senso alla propria vita);
  • Significato: come notano gli autori dello studio, “questo risultato è in linea con la letteratura esistente che collega la pratica della mindfulness a un miglioramento del benessere psicologico” (Khoury et al. 2015, Medina et al. 2017, Wai Chu e Mak 2019, Querstret et al. 2020).

3. Conclusioni

I risultati di questo studio confermano che l’embodiment, ossia la capacità degli insegnanti di mindfulness di incarnare personalmente le qualità della pratica – osservazione, descrizione, non giudizio e azione consapevole – è strettamente legato al loro benessere psicologico.

In altre parole:

  • L’embodiment non è soltanto un requisito tecnico, ma nasce e si alimenta da un processo interiore di crescita e di scoperta del senso della propria vita;
  • Questo suggerisce che i programmi di formazione per insegnanti dovrebbero integrare, in modo esplicito e sistematico, strategie per coltivare il benessere psicologico degli istruttori, poiché esso costituisce la radice stessa dell’efficacia pedagogica e della trasmissione autentica della mindfulness.

 


4. Bibliografia

Istituto Mente e Corpo

https://istitutomentecorpo.org/blog/item/148-insegnare-la-mindfulness-le-nuove-evidenze